Oggi è la Giornata mondiale del donatore di sangue. Un’occasione per ringraziare chi, con un gesto semplice e gratuito, contribuisce ogni giorno a salvare vite. Ma anche un momento per lanciare un appello urgente: l’estate è alle porte e con essa torna l’annuale emergenza sangue in molte regioni italiane.
Catania, Messina, Palermo, Napoli, Barletta, Foggia, la Sardegna: sono solo alcune delle aree del Mezzogiorno dove la carenza di sangue e di plasma raggiunge in questi mesi livelli critici. Ospedali sotto pressione, trasfusioni rimandate, terapie salvavita che rischiano di non essere garantite. La situazione è tale che il nostro Paese, ogni anno, è costretto ad acquistare plasma all’estero – soprattutto dagli Stati Uniti – a costi esorbitanti, spesso inaccessibili per molti pazienti.
A ricordarcelo, con forza e con il cuore, è Riccardo Rossi, giornalista campano e per anni voce e braccio operativo del missionario laico fratel Biagio Conte della Missione di Speranza e Carità a Palermo. Da Piccolo Figlio della Divina Volontà, Riccardo ha deciso di mettere in gioco se stesso in prima persona anche in questo campo, diventando donatore di sangue, plasma e piastrine.
Ma non è sempre stato così. «Avevo paura degli aghi», racconta con sincerità. «Solo il pensiero mi provocava crisi di panico. E poi mi dicevo che facevo già abbastanza: ero impegnato nel sociale, seguivo Fratel Biagio, aiutavo i poveri… pensavo che bastasse».
A fargli cambiare idea è stata la moglie Barbara, donatrice da trent’anni. «Mi ha incoraggiato, mi ha mostrato con l’esempio quanto può valere una donazione. E poi la fede ha fatto il resto: oggi quando dono, prego. Mi fondo con Gesù, non guardo l’ago, penso solo al bene che posso fare. E quel piccolo dolore svanisce, lasciando spazio a una gioia immensa».
Oggi Riccardo lancia un appello che parte dal cuore e arriva diritto alla coscienza:
«Diventiamo donatori. Chi dona salva vite: persone coinvolte in incidenti, chi affronta un trapianto, chi combatte un tumore, chi ha malattie infettive o degenerative, chi convive con gravi deficit immunitari. E poi ci sono le immunoglobuline, indispensabili per pazienti con Miastenia Gravis, sindrome di Guillain-Barré, Steff Pearson. Ecco perché è fondamentale anche la donazione di plasma».
Il suo invito è chiaro, e rifiuta ogni alibi: «Non lasciamoci bloccare da paure o pregiudizi. Donare è un atto d’amore concreto, silenzioso e potentissimo. E come ci ricorda anche Luisa Piccarreta nel Libro di Cielo: “Chi vuol ricevere deve dare, il dare dispone la creatura a ricevere, e Dio a dare”».
Un messaggio che richiama la responsabilità individuale e collettiva. Prima di partire per le vacanze, prima di staccare la spina, fermiamoci un attimo e pensiamo a chi non può farlo, perché aspetta una sacca di sangue per continuare a vivere.
Oggi, nel giorno dedicato a chi dona, la voce di Riccardo Rossi ci ricorda che non serve essere un medico o un missionario per salvare una vita. Basta un’ora del nostro tempo. E un po’ di coraggio.
Donare sangue è donare speranza. Oggi più che mai, ce n’è bisogno.