“Abbiamo immaginato un ponte dove oggi c’è un vuoto. Un ponte che connette persone, competenze e dati in un unico ecosistema orientato alla cura continua“. Con queste parole Gianmarco Troia, CEO e fondatore di Qwince Innovation Srl, ha sintetizzato la visione che sta alla base del progetto ConCura, candidato al Premio Dusmet – Life Science | Innovazione Sociale, in programma il 29 ottobre 2025 alla Fiera del Mediterraneo di Palermo (pad. 20), nell’ambito di Expomedicina 2025.
ConCura nasce da un’idea precisa: colmare il vuoto assistenziale che si crea tra una visita medica e l’altra, in particolare per i pazienti cronici, fragili o in fase post-acuta. Un vuoto fatto di solitudine, mancanza di coordinamento e accesso disomogeneo alle cure.
La risposta non è un’app, ma un ecosistema digitale certificato, già operativo, che integra strumenti di monitoraggio, dati clinici, intelligenza artificiale e intervento umano per rendere la cura continua, predittiva e collaborativa.
Al centro di ConCura c’è un sistema intelligente che raccoglie e analizza continuamente dati clinici provenienti da sensori, referti, terapie, sintomi e feedback dei pazienti. Tutto confluisce in una cartella clinica virtuale condivisa, accessibile e aggiornata in tempo reale.
“La nostra idea parte dall’assunto che l’innovazione digitale e il dato possa essere di fatto il valore principale nel miglioramento della qualità del servizio sanitario – spiega Troia – e quindi abbiamo lavorato sulla possibilità usando la tecnologia di invertire il modello di erogazione dei servizi, da un modello reattivo (ho un problema vado dal medico) a un modello preventivo in cui è la raccolta dei dati che individua eventuali aspetti di degenerazione o peggioramento delle condizioni del paziente. Il valore etico di queste soluzioni risiede principalmente nell’empowerment del paziente, il suo coinvolgimento e la sua consapevolezza nel processo di cura e soprattutto nell’equità e nell’inclusione nell’accesso ai servizi sanitari”.
Questo consente agli operatori sanitari di agire in modo anticipato e mirato, non solo quando insorge un problema, ma anche per prevenirlo. La tecnologia, in questo contesto, non sostituisce il contatto umano: lo rafforza.
Con una rete che include oltre 90 centri convenzionati, 3.500 farmacie e più di 300.000 pazienti già coinvolti, ConCura è una realtà già consolidata. Viene utilizzata per il monitoraggio remoto, la gestione della politerapia e percorsi di prevenzione strutturati.
“Non volevamo semplicemente digitalizzare la sanità” – aggiunge Troia – “ma ridisegnare i processi, portando la cura vicino alle persone, in modo più equo e sostenibile“.
Il valore di ConCura non si misura solo in termini clinici o tecnologici, ma anche per il suo impatto sulla società. Il progetto promuove un accesso più uniforme ai servizi sanitari, riduce l’isolamento dei pazienti fragili e alleggerisce il carico dei caregiver.
Inoltre, ottimizzando i percorsi assistenziali, riduce gli spostamenti non necessari e l’utilizzo improprio delle risorse sanitarie, contribuendo a un modello più sostenibile anche dal punto di vista ambientale.
L’automazione delle attività ripetitive, infine, libera tempo per ciò che conta di più: la relazione umana tra paziente e curante.
“Vogliamo che l’assistenza sanitaria diventi proattiva e continuativa,” afferma Gianmarco Troia. “Vogliamo portarla fuori dagli ospedali e dentro la vita delle persone, fino a casa, mettendo l’innovazione al servizio degli esseri umani”.
In questa visione, i dati e la tecnologia non sono un fine, ma strumenti per garantire più giustizia, più efficacia e più umanità nei percorsi di cura.
ConCura è un’infrastruttura già operativa, che dimostra come l’innovazione possa migliorare davvero la vita delle persone, ogni giorno, una risposta concreta a bisogni reali, costruita con competenza, responsabilità e un obiettivo chiaro: trasformare la sanità, senza lasciare indietro nessuno.