Dalla necessità concreta di migliorare l’accessibilità alle cure riabilitative in Italia nasce Selfmotion, una startup palermitana fondata a giugno 2025 che sta rivoluzionando il mondo della fisioterapia, tra i protagonisti del Premio Dusmet – Life Science | Innovazione Sociale, che si terrà il 29 ottobre alla Fiera del Mediterraneo di Palermo (Pad. 20), nell’ambito di Expomedicina 2025
La sua missione è chiara: portare la riabilitazione direttamente nelle case dei pazienti, grazie all’intelligenza artificiale.
“Il nostro progetto si chiama Selfmotion. È una startup costituita a giugno di quest’anno e consiste in una piattaforma di teleriabilitazione che sfrutta l’intelligenza artificiale per il monitoraggio dei pazienti durante gli esercizi domiciliari”, spiega Davide La Guardia, co-founder e CEO.
Selfmotion permette al fisioterapista di prescrivere esercizi riabilitativi attraverso una dashboard intuitiva. Il paziente esegue gli esercizi da casa, ripreso dalla videocamera del proprio smartphone, tablet o PC. Nessun sensore, nessun dispositivo esterno: è l’algoritmo di computer vision a leggere i movimenti e correggere in tempo reale postura, esecuzione e ritmo, con feedback vocali personalizzati.
“In pratica, i pazienti si filmano dalla telecamera del cellulare mentre eseguono gli esercizi e vengono corretti in tempo reale. A fine sessione viene inviato un report al fisioterapista che riassume errori commessi dal paziente e aderenza”.
Un sistema semplice per il paziente, ma sofisticato per chi lo gestisce: il fisioterapista riceve report dettagliati su ogni sessione, comprensivi di aderenza, dolore segnalato, errori di esecuzione e progressi.
Selfmotion nasce da una consapevolezza forte: il sistema sanitario italiano è sotto pressione. Liste d’attesa lunghe, carenza di fisioterapisti (13% in meno rispetto al fabbisogno) e l’isolamento geografico di milioni di italiani ostacolano l’accesso a cure tempestive ed efficaci.
“Selfmotion permette ai pazienti di eseguire esercizi da remoto, quindi non devono sempre recarsi in clinica per fare sedute di fisioterapia. Una parte della riabilitazione la possono fare, direttamente da casa”
E i benefici non si fermano ai pazienti. Le strutture sanitarie possono ridurre i costi, aumentare la produttività del personale, e offrire continuità terapeutica, anche in situazioni di emergenza o carenza di risorse.
“Inoltre permette alle strutture di far fronte anche alla carenza di fisioterapisti, che, come sappiamo, in Italia è un grande problema”.
Attualmente Selfmotion ha già completato i primi test con oltre 20 fisioterapisti e si prepara a lanciare studi di sperimentazione clinica con strutture sanitarie siciliane. In particolare, con la Clinica Karol e con l’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata), dove la carenza di personale fisioterapico rende la soluzione particolarmente utile.
“Lo studio di sperimentazione durerà 6-8 settimane e saranno coinvolti 20-40 pazienti ortopedici. L’obiettivo è misurare KPI clinici ed economici come: aderenza terapeutica, riduzione del tempo per paziente e visite in presenza evitate.”
Il team ha già avviato contatti con l’ASP di Palermo, con il supporto dell’Ordine dei Medici, e punta a ottenere autorizzazioni e lettere d’intenti per consolidare la propria presenza sul territorio.
Il business model è SaaS, basato su licenze annuali calcolate in base al numero di pazienti attivi. Un modello che punta alla scalabilità nazionale ed europea, sfruttando il trend crescente della teleriabilitazione e l’attuale rimborsabilità da parte del SSN.
In parallelo, Selfmotion prevede un round di investimento per ottenere la certificazione CE come dispositivo medico e rafforzare la tecnologia.
“Oltre all’innovazione tecnica, Selfmotion ha un forte impatto sociale e ambientale: favorisce l’inclusione di pazienti in aree isolate o con difficoltà di spostamento; riduce le emissioni legate agli spostamenti; sostiene la sostenibilità del sistema sanitario italiano. Sicuramente il contributo principale che offre la nostra piattaforma è l’accessibilità alle cure. Per i pazienti che si trovano in aree remote questo significa continuità terapeutica”.
A guidare Selfmotion è un team giovane e multidisciplinare, unito dalla visione comune di rendere la riabilitazione più accessibile e sostenibile. Davide La Guardia, CEO e co-founder, coordina il progetto insieme a Giovanni Conter, CTO e ingegnere informatico specializzato in intelligenza artificiale. Il fronte clinico è curato da Emanuele Arcudi, fisioterapista e membro dello staff tecnico della Juventus FC, mentre lo sviluppo tecnologico è affidato a Vincenzo Busalacchi e Alessio Restivo, software developer.
Il valore e il potenziale della piattaforma sono già stati riconosciuti a livello nazionale: Selfmotion è infatti tra i 5 progetti vincitori dell’Amazon Supply Chain & Technology Incubator 2025, selezionato su oltre 300 candidature. Un risultato che ha portato al team un grant di 10.000 euro e l’accesso a un programma di mentorship personalizzata.
Selfmotion rappresenta oggi un esempio concreto di come innovazione tecnologica e impatto sociale possano procedere insieme, offrendo soluzioni reali a problemi urgenti. Dalla Sicilia parte una nuova visione della fisioterapia: più vicina alle persone, più efficiente per le strutture, più sostenibile per tutti.