Nel mosaico di competenze che compongono la giuria del Premio Dusmet 2025, la professoressa Elita Schillaci, docente di Imprenditorialità, Startup e Business Planning all’Università di Catania, rappresenta la voce della finanza etica e sostenibile.
Con la sua esperienza accademica e il suo sguardo concreto sul mondo delle imprese, Schillaci ha portato all’interno del Premio una riflessione di grande attualità: riformare la cultura manageriale per restituirle un volto umano.
“Cultura manageriale significa economia dal volto umano, significa comprendere che le imprese sono cellule viventi di un’organizzazione sociale. Il Premio Dusmet ci aiuta a mandare proprio questo messaggio.”
Per la professoressa Schillaci, l’innovazione imprenditoriale non è una questione di strumenti, ma di visione e responsabilità.
Viviamo – spiega – un tempo di profondi mutamenti, in cui non è più sufficiente replicare modelli del passato:
“Siamo in un momento di grandi cambiamenti, occorre discontinuità rispetto ai modelli tradizionali. I progetti del Premio Dusmet testimoniano questa nuova consapevolezza: sono esempi concreti di attività economiche capaci di rendere servizio alla comunità.”
Il suo contributo alla giuria di qualità del Premio si è concentrato proprio su questo: valutare la solidità economica delle proposte, ma anche la loro capacità di generare valore sociale e ambientale, andando oltre le logiche del mero profitto.
La professoressa Schillaci introduce una prospettiva che amplia i confini dell’economia tradizionale, richiamando i criteri ESG (Environment, Social, Governance) come elementi imprescindibili di ogni valutazione moderna.
“Nella valutazione dei progetti è importante la sostenibilità economico-finanziaria, ma oggi è ancora più rilevante misurare impatti diversi dagli aspetti puramente economici: l’impatto ambientale, quello sociale, la capacità di ridurre le disuguaglianze e favorire l’inclusione.”
Per la docente catanese, l’impresa non può più essere interpretata come un semplice soggetto produttivo, ma come un organismo vivente che cresce in equilibrio con l’ambiente e la società.
“Oggi anche nella fase iniziale dei progetti, la valutazione degli aspetti ESG è determinante. Non è un elemento accessorio, ma una condizione essenziale per parlare di innovazione autentica.”
In questo senso, il Premio Dusmet si rivela un laboratorio virtuoso, capace di unire etica e impresa, competenze e responsabilità, radicandosi in una visione economica che guarda alla sostenibilità integrale come orizzonte comune.
La professoressa Schillaci non si limita all’analisi accademica o alla consulenza: il suo impegno nasce e cresce nelle aule universitarie, dove da oltre vent’anni forma giovani imprenditori.
“Tengo un corso che si chiama Imprenditorialità, Startup e Business Planning e all’inizio do sempre un imprinting molto forte: i ragazzi devono imparare a progettare con consapevolezza e cura. Fare impresa è un lavoro meraviglioso, ma richiede responsabilità e coscienza del proprio impatto.”
Il messaggio educativo che la professoressa trasmette ai suoi studenti si intreccia con lo spirito stesso del Premio Dusmet: promuovere un’imprenditorialità che non separa innovazione e cura, efficienza e solidarietà.
“Ogni progetto di impresa può contribuire a creare un ambiente più inclusivo e sostenibile, non solo dal punto di vista ambientale, ma anche sociale. È un messaggio profondo che dobbiamo continuare a divulgare, perché su questi temi o si va avanti o si va indietro — e non possiamo permetterci di tornare indietro.”
La voce di Elita Schillaci risuona come un richiamo alla responsabilità collettiva: l’innovazione economica e tecnologica deve tornare a servire la vita, non a dominarla.
Il suo contributo alla giuria del Premio Dusmet 2025 ha confermato che la vera solidità economica nasce da imprese che sanno integrare profitto e scopo, sviluppo e sostenibilità, mercato e umanità.
Il Premio Dusmet, nel suo spirito originario, riconosce e promuove proprio queste esperienze: modelli imprenditoriali che incarnano l’amore per l’uomo attraverso la scienza, la tecnologia e la responsabilità sociale.