In esclusiva per Dusmet News, la componente della giuria del Premio Dusmet 2025 racconta il ruolo della ricerca pubblica e di EBRAINS-Italy tra etica, tecnologia e impatto sociale.
In un tempo in cui la scienza è chiamata a rispondere non solo a domande teoriche ma a bisogni reali, la figura di Francesca Spataro rappresenta uno dei volti più significativi della nuova frontiera della ricerca responsabile.
Psicologa con una laurea con lode e un diploma post-laurea in Public Management, la dott.ssa Spataro è oggi Infrastructure Manager di EBRAINS-Italy, l’infrastruttura italiana per le neuroscienze promossa dal CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche.
La incontriamo in occasione del Premio Dusmet 2025 “Life Science – Innovazione Sociale”, che verrà assegnato durante Expomedicina a Palermo, dove fa parte della giuria di qualità incaricata di valutare progetti capaci di unire scienza, innovazione e impatto sociale.
«La missione del CNR – spiega Spataro – è valorizzare l’eccellenza scientifica mettendola al servizio della società. Nel nostro Codice Etico si parla esplicitamente di responsabilità della ricerca pubblica nel promuovere il bene comune, il progresso sociale e l’inclusione, nel rispetto della dignità umana».
L’istituto di Biofisica del CNR, dove opera, è impegnato nello sviluppo di tecnologie e modelli che aiutano a comprendere i processi biologici fondamentali, con ricadute in ambiti cruciali come la salute, le neuroscienze e la sostenibilità ambientale.
«EBRAINS-Italy – prosegue – è un nodo strategico finanziato dal PNRR che permette la condivisione di dati, strumenti e risorse cliniche e digitali. È un’infrastruttura al servizio della scienza aperta e dell’interdisciplinarietà, ma soprattutto delle persone».
Dalle malattie neurodegenerative all’invecchiamento della popolazione, dalle tecnologie di riabilitazione alle applicazioni di intelligenza artificiale per la disabilità, il suo lavoro ha una chiara direzione: tradurre la conoscenza in cura.
E sarà proprio questa visione ad animare il suo ruolo di giurata: «La nostra infrastruttura può essere un vero acceleratore per le idee che nasceranno dal Premio Dusmet. Grazie a una call aperta fino al marzo 2026, startup e innovatori potranno accedere ai laboratori e ai servizi di EBRAINS-Italy, trasformando le proprie intuizioni in conoscenza scientifica concreta, utile alla vita delle persone».
Come componente della giuria di qualità del Premio Dusmet 2025, Spataro sarà chiamata a distinguere tra tecnologia e innovazione autentica.
«Un progetto innovativo – afferma – non è solo quello che introduce una nuova tecnologia, ma quello che genera benefici tangibili per la società, soprattutto per le persone più fragili. L’innovazione è vera solo se migliora la qualità della vita, l’accesso ai servizi e la salute pubblica».
Per la ricercatrice, la sostenibilità non è un accessorio, ma una condizione necessaria: «Non si tratta solo di equilibrio economico o ambientale, ma anche istituzionale e culturale. Un’idea è sostenibile se può essere replicata, se cresce senza perdere efficacia e se si integra nel tessuto sociale».
Un’altra parola chiave è multidisciplinarietà: «Le grandi innovazioni nascono dall’incontro tra saperi diversi. Tecnologia, scienze della vita, scienze sociali e partecipazione civica devono dialogare. L’innovazione responsabile è quella che unisce rigore scientifico, equità e impatto umano».
La dott.ssa Spataro è convinta che la ricerca debba essere trasparente e partecipata. «La responsabilità sociale della scienza – dice – implica interrogarsi non solo su come fare qualcosa, ma anche su perché e per chi farlo».
Le piattaforme come EBRAINS-Italy sono esempi concreti di questa apertura: rendono disponibili dati e strumenti in modo accessibile, rafforzando la fiducia dei cittadini nella scienza pubblica e consentendo alle istituzioni di prendere decisioni basate su evidenze.
«Il dialogo tra ricerca, istituzioni e società civile – aggiunge – ha bisogno di figure “ponte”: ricercatori, comunicatori, facilitatori culturali in grado di tradurre la complessità in linguaggi comprensibili e di ascoltare i bisogni reali delle persone».
Secondo Spataro, è necessario promuovere la cultura della ricerca fin dalle scuole e nei contesti formativi: «Investire in educazione scientifica trasversale significa preparare un Paese capace di crescere non solo economicamente, ma anche nella sua maturità civica e spirituale».
Nel suo ruolo di giurata, Francesca Spataro rappresenta quella parte della ricerca italiana che sa coniugare scienza e umanesimo, tecnologia e solidarietà, conoscenza e compassione.
Il Premio Dusmet “Life Science – Innovazione Sociale”, ispirato alla figura del Beato Giuseppe Benedetto Dusmet, intende proprio questo: sostenere chi mette il sapere al servizio del prossimo.
«L’innovazione vera – conclude – è quella che non dimentica la persona. È quella che cura, include e crea ponti. È quella che, con umiltà e metodo, continua a credere che la scienza sia una forma di amore concreto per l’umanità».