Tra i progetti candidati al Premio Dusmet – Life Science | Innovazione Sociale, che si terrà il 29 ottobre alla Fiera del Mediterraneo di Palermo (Pad. 20), nell’ambito di Expomedicina 2025, c’è ElevAIte – Community Care, una piattaforma di intelligenza artificiale pensata per ricostruire la coesione sociale partendo dai bisogni reali delle persone.
Il cuore del progetto è semplice quanto ambizioso: creare una rete intelligente di prossimità, capace di rimettere in connessione chi vive ai margini della trasformazione digitale, con un focus particolare sugli anziani, le persone fragili e le comunità urbane disgregate.
“Viviamo in un contesto globale, spinto dalla tecnologia e dalla velocità, ma chi resta indietro? Gli anziani, spesso soli, esclusi da questo processo”, sottolinea Roberto Scaglione, promotore del progetto. “La globalizzazione avvantaggia i giovani, ma lascia indietro chi ha meno dimestichezza con gli strumenti digitali. Questo accade soprattutto nelle grandi città, dove si perde il senso di comunità”.
Ed è proprio da questa consapevolezza che nasce ElevAIte – Community Care: una piattaforma capace di mappare i bisogni, le competenze e le disponibilità dei membri di una comunità, e farli incontrare in modo efficace. Non solo assistenza agli anziani, ma anche supporto per bambini, gestione degli spazi comuni, scambio di beni e servizi, attività partecipative e welfare di quartiere.
“Una volta la comunità si costruiva spontaneamente”, continua Scaglione. “Oggi si fa comunità in modo virtuale, mediatizzato, ma si può unire la tradizione all’innovazione. Serve una rete di prossimità vera, costruita su bisogni reali, non su like e notifiche”.
Il progetto mira a trasformare l’AI in un community coach virtuale, capace di suggerire attività comuni, mediare conflitti, coordinare risorse e attivare strumenti di welfare leggero come la banca del tempo, il microcredito e l’acquisto solidale.
Grazie a machine learning, analisi predittiva e NLP, la piattaforma può:
“Chi sta bene trova il modo di cavarsela, ma chi è in difficoltà ha bisogno di supporti reali, tangibili. Oggi, con l’aumento dell’età media e delle patologie croniche, cresce anche il numero di persone che hanno bisogno di servizi mirati, personalizzati e soprattutto vicini”.
Non si tratta di un semplice algoritmo, ma di una soluzione disegnata intorno alle persone, in grado di restituire dignità e protagonismo anche a chi è più fragile.
ElevAIte si inserisce in un mercato in espansione, dove il cohousing, il social housing e le reti di vicinato stanno diventando risposte reali alla crisi abitativa, all’invecchiamento della popolazione e all’emergere di nuove forme di solitudine.
Il progetto punta a: rafforzare la coesione sociale, soprattutto nelle aree urbane periferiche; ridurre i costi di gestione del welfare, attivando risorse locali e modelli di scambio non monetari e favorire la sostenibilità ambientale, incentivando la condivisione e riducendo gli sprechi.
Per prendere forma, ElevAIte – Community Care ha bisogno di un ecosistema solido: sviluppatori, enti pubblici, cooperative sociali, associazioni, comunità pronte a sperimentare, ma la direzione è netta: non una tecnologia fine a se stessa, ma uno strumento per rimettere le persone al centro, ricucendo il legame tra passato e futuro.
“Capire i bisogni, offrire soluzioni concrete, costruire un ponte tra radici e innovazione: questa è la vera sfida. E questa è l’opportunità che rappresenta ElevAIte – Community Care“, conclude Scaglione.