La Fondazione Dusmet alla Conferenza Internazionale su IA e dignità umana: il contributo benedettino al dibattito europeo


Nella suggestiva cornice della Pontificia Università Regina Apostolorum si è svolta la conferenza internazionale Artificial Intelligence as a Catalyst for Contemplation on Human Nature and the Image of God, evento di primo piano dedicato al rapporto tra intelligenza artificiale e dignità umana. L’iniziativa, organizzata dalla Stanley Jaki Foundation insieme all’Ateneo, ha riunito studiosi, rappresentanti istituzionali, teologi, giuristi e scienziati per riflettere sul futuro etico e antropologico dell’IA.

Tra i protagonisti della conferenza anche la Fondazione G.B. Dusmet, presente con una delegazione composta da Alessandra Marinaro, Segretaria Generale; Cristiano Bevilacqua, Direttore e Claudia Lentini, Presidente del Comitato Scientifico della Scuola per l’Impegno Socio-Politico, la Cooperazione e lo Sviluppo nel Mediterraneo. Proprio Lentini ha portato un contributo centrale dal titolo “Artificial Intelligence in the European Public Administration: What Role for PA?”, dedicato al rapporto tra IA, governance pubblica ed etica della persona.

Intelligenza artificiale ed etica digitale: la prospettiva della Fondazione Dusmet sulla dignità umana

L’intervento di Claudia Lentini ha offerto una visione profonda e rigorosa sulle sfide poste dall’IA all’Europa, proponendo un approccio radicato nella tradizione benedettina e nel pensiero del Beato Giuseppe Benedetto Dusmet. Lentini ha sottolineato come la conoscenza, intesa come atto di carità e servizio alla comunità, sia oggi una bussola indispensabile per affrontare l’impatto delle tecnologie emergenti. L’intelligenza artificiale, ha ricordato, chiama le istituzioni a proteggere la persona, a prevenire derive di controllo e a salvaguardare la dignità umana come criterio ultimo della modernità digitale.

Riprendendo il magistero di Papa Leone XIIIPapa Leone XIV e Papa Francesco, Lentini ha ribadito che il nodo dell’IA non è solo tecnico, ma profondamente antropologico: riguarda la persona e il modo in cui viene riconosciuta, tutelata e accompagnata nelle transizioni tecnologiche.

GDPR, AI Act e Digital Omnibus: la nuova governance digitale europea secondo Lentini

Entrando nel cuore del quadro normativo dell’Unione Europea, Lentini ha analizzato i principali strumenti che regolano l’intelligenza artificiale: GDPR, AI Act e soprattutto il nuovo Digital Omnibus. Ha spiegato come la ridefinizione del concetto di dato personale, l’espansione del “legitimate interest” per l’addestramento dei sistemi di IA e le nuove deroghe al trattamento residuale dei dati sensibili rischino di ridurre trasparenza e tutela dei cittadini europei.

Secondo Lentini, le criticità evidenziate da garanti della privacy, comunità scientifiche e associazioni del settore mostrano come l’Europa debba trovare un equilibrio tra innovazione e diritti fondamentali, evitando che le grandi piattaforme monopolistiche beneficino di aree grigie normative a scapito degli attori pubblici e degli innovatori europei.

IA e Politica di Coesione: come ricostruire fiducia tra cittadini, istituzioni e tecnologie

Un passaggio centrale della relazione ha riguardato il rapporto tra intelligenza artificiale e Politica di Coesione europea. Lentini ha evidenziato la contraddizione tra gli investimenti ingenti dell’UE per rafforzare la capacità amministrativa dei territori e il rischio che alcune scelte normative riducano la fiducia dei cittadini nei servizi pubblici digitali.

Ha sottolineato il ruolo decisivo di Regioni, Comuni e enti pubblici nel definire gare, capitolati e appalti orientati alla qualità del dato, alla verificabilità degli algoritmi e alla protezione dei diritti. Un orientamento che può dirigere il mercato verso un modello di IA realmente etico, trasparente e affidabile.

IA e umanesimo cristiano: il volto umano come limite invalicabile della tecnologia

Nella conclusione del suo intervento, Lentini ha mostrato ai partecipanti il Salvator Mundi di Antonello da Messina, simbolo della dignità irriducibile del volto umano. “Una macchina può riconoscere un volto ma non una persona: non come una madre riconosce un figlio o come un amico riconosce un altro amico, con memoria, affetto e responsabilità”. Una riflessione che ha riportato al cuore della conferenza il tema della relazione, della cura e della responsabilità reciproca, elementi che nessuna intelligenza artificiale potrà mai replicare.

Stanley Jaki, scienza ed etica: una tradizione benedettina che parla all’Europa di oggi

Durante la conferenza, più interlocutori hanno richiamato il pensiero di padre Stanley L. Jaki, fisico, teologo e monaco benedettino, che ha anticipato molte delle questioni oggi cruciali nel dibattito su IA, scienza ed etica. Secondo Jaki, il progresso tecnologico privo di responsabilità può trasformarsi in strumento di dominio; per questo la scienza deve mantenere sempre un riferimento alla dignità della persona e al bene comune.

La Fondazione Dusmet ha ricordato come, dopo il successo del Premio Dusmet “Life Science e Innovazione Sociale” e delle attività della propria Scuola socio-politica, stia intensificando il dialogo con le istituzioni benedettine e con la Stanley Jaki Foundation per contribuire alla costruzione di un ecosistema europeo dell’IA più umano, più responsabile e più orientato al bene comune.

Secondo il Direttore Cristiano Bevilacqua, il contributo benedettino è oggi prezioso perché fonda l’innovazione su radici profonde: una cultura della tecnologia come servizio alla comunità, unita a competenza scientifica e responsabilità etica.

Una presenza autorevole nel dibattito europeo sul futuro digitale

La presenza della Fondazione Dusmet alla conferenza internazionale conferma il suo ruolo crescente nel panorama europeo della riflessione su IA, etica e dignità umana. Radicata nella tradizione benedettina ma aperta al dibattito contemporaneo, la Fondazione si propone come ponte tra territori, istituzioni e centri internazionali di pensiero, offrendo un contributo distintivo alla costruzione del futuro digitale dell’Europa.

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