Papa Leone XIV: “Garantire a tutti i fedeli un facile accesso alla Sacra Scrittura”. Una sfida nell’era digitale


La Parola di Dio non è un patrimonio per pochi, ma una sorgente viva destinata a ogni uomo e donna del nostro tempo. È questo il cuore del messaggio lanciato da Papa Leone XIV, che questa mattina ha ricevuto in udienza i membri della Federazione Biblica Cattolica nel Palazzo Apostolico. Un incontro che richiama la Chiesa intera a un compito decisivo: rendere la Sacra Scrittura accessibile a tutti, anche nelle nuove periferie culturali e digitali.

Il discorso del Pontefice si colloca nel sessantesimo anniversario della Dei Verbum, la Costituzione dogmatica sulla Divina Rivelazione del Concilio Vaticano II, da cui ha preso le mosse citando le parole dell’apostolo Paolo:

«Pregate per noi, affinché la parola del Signore si diffonda rapidamente e sia glorificata ovunque, come lo è tra voi».

“La Chiesa non vive di sé stessa, ma del Vangelo”

Papa Leone XIV ha invitato la Federazione e l’intera comunità ecclesiale a verificare la propria fedeltà al Vangelo e alla missione di annunciare Cristo con rinnovato ardore:

“La vostra missione e la vostra visione dovrebbero sempre essere ispirate dalla convinzione che la Chiesa non trae la vita da se stessa, ma dal Vangelo.”

L’ascolto della Parola, ha ribadito, non è una pratica accessoria, ma un gesto costitutivo della vita cristiana, perché la Chiesa è “la Sposa che ascolta con amore attento la voce dello Sposo”.

La sfida del mondo digitale: come evangelizzare chi non ascolta più?

Il Pontefice ha poi affrontato con chiarezza un tema centrale per le comunità cristiane del XXI secolo:

“Le nuove generazioni vivono in nuovi ambienti digitali dove la Parola di Dio è facilmente oscurata.”

In un contesto in cui gli algoritmi determinano ciò che appare sui nostri schermi e modellano abitudini, valori e desideri, il Papa pone due domande decisive per l’evangelizzazione contemporanea:

“Dobbiamo quindi chiederci: cosa significa ‘facile accesso alla Sacra Scrittura’ nel nostro tempo?

Come possiamo facilitare questo incontro a coloro che non hanno mai ascoltato la Parola di Dio o le cui culture rimangono incontaminate dal Vangelo?”

Si tratta di un orizzonte nuovo che interpella parrocchie, scuole, comunità religiose, fondazioni, editori cattolici e tutti coloro che operano nella comunicazione digitale: come annunciare la Parola in un mondo frammentato, distratto e guidato dai flussi dell’iper-connessione?

Traduzioni, lectio divina, nuove piattaforme per un accesso alla Sacra Scrittura

Il Papa ha espresso riconoscenza alla Federazione per la promozione della lectio divina e per l’impegno nelle traduzioni bibliche:

“Le traduzioni delle Scritture rimangono indispensabili, e vi ringrazio per il vostro impegno nella promozione della lectio divina e di ogni iniziativa che incoraggia la lettura frequente della Bibbia.”

L’accesso alla Bibbia, ha ricordato, non è solo questione di disponibilità di testi, ma di incontro vivo con Colui che parla, che condivide il suo amore e ci attira alla pienezza della vita.

Una nuova evangelizzazione biblica: non solo carta e stampa, ma comunità e creatività

Il Papa auspica che queste domande generino nuove forme di evangelizzazione biblica, capaci di raggiungere anche chi non varca le soglie delle parrocchie o non ha mai aperto un Vangelo:

iniziative “capaci di aprire nuove vie alle Scritture, affinché la Parola di Dio possa mettere radici nel cuore delle persone e condurre tutti a vivere nella sua grazia”.

Questa missione coinvolge proprio quelle realtà ecclesiali che, come la Fondazione Dusmet, cercano di costruire ponti tra fede, cultura e trasformazione sociale, assumendo la sfida di umanizzare il digitale e guidare i credenti verso un uso consapevole della tecnologia.

Perché questo tema riguarda anche il digitale cattolico?

In un tempo in cui si può pregare, studiare e incontrarsi anche attraverso app, podcast e piattaforme video, la domanda del Papa interpella il futuro della comunicazione cattolica: Chi sta scrivendo la nostra fede? Il Vangelo o un algoritmo?

Una Chiesa che non smette di ascoltare

Il discorso di Papa Leone XIV è un invito pressante a tornare alla sorgente, con una convinzione che vale per tutta la comunità cristiana: senza la Parola, la Chiesa smarrisce la sua voce. Con la Parola, diventa madre che rigenera e popolo che cammina nella luce. Per le diocesi e per ogni battezzato, si apre ora una responsabilità appassionante: offrire al mondo l’incontro con un Dio che parla ancora, e parla per amore.

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